ANANAS - appr
ANANAS COMOSUS (Bromelina)
Drenaggio dei liquidi corporei – Funzionalità del microcircolo
Ministero della Salute (decreto 9 luglio 2012, aggiornato con decreto 27 Marzo 2014)
PROPRIETÀ TERAPEUTICHE: è dotata di potente attività antiflogistica e antiedematosa, dimostrate sperimentalmente sia nell’animale sia nell’uomo.
L’ananas è una pianta ricchissima di enzimi, il principale dei quali è appunto la bromelina, che è un enzima proteolitico costituito da proteasi sulfidrilate, attivate da sostanze riduttrici quali la cisteina e il glutatione e inibite da sostanze ossidanti e da molti metalli. Contiene inoltre una buona quantità di mono e disaccaridi solubili (fino al 15%), in particolare saccarosio e levulosio, di acidi organici, di vitamine, in particolare vitamina A, vitamine gruppo B e vitamina C, proteine (0,5%) e grassi poliinsaturi (0,3%). La prima forma di bromelina ad esser individuata fu la bromelina del frutto dell’ananas, caratterizzata grazie a studi sul suo utilizzo nella medicina popolare. Successivamente fu individuata una seconda forma, detta bromelina del gambo, utilizzata oggi in campo industriale. Comunque, visto che le varie frazioni posseggono attività sovrapponibili, si utilizza comunemente la miscela nella forma naturale. In quanto enzima proteolitico, la Bromelina è utilizzata nelle dispepsie, spesso in associazione con estratti pancreatici, ma il suo utilizzo principale è come antinfiammatorio ed antiedematoso. Risulta particolarmente efficace nel trattamento degli stati infiammatori dei tessuti molli associati a trauma, nelle infiammazioni localizzate (specialmente in presenza di preedema) e nelle reazioni tissutali postoperatorie. La sicurezza dell’impiego della bromelina rispetto ad altri farmaci antinfiammatori deriva dalla differenza nel suo meccanismo di azione: infatti, laddove i classici FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) inibiscono la ciclossigenasi, bloccando la sintesi di prostaglandine, la Bromelina “dirotta” tale sintesi, incrementando la produzione di prostaglandine ad attività antinfiammatoria a discapito di quelle ad attività pro-infiammatoria, in tal modo evitando il danno gastrointestinale tipico dei FANS. Tale differenza nel meccanismo d’azione spiega la sinergia che essa può avere con i FANS, ottenendo così un potenziamento degli effetti antinfiammatori. Altre attività farmacologiche della Bromelina includono un’azione antitrombotica, un’attività ipotensiva e la capacità di solubilizzare le placche arterosclerotiche. È nota la sua capacità sinergica nella terapia antibiotica ed antitumorale. Per uso topico si sfrutta l’azione cheratolitica e di “pulizia” dei lembi di pelle morta in prossimità di ulcere ed ustioni (da poco in Italia sono stati messi in commercio farmaci a base di Bromelina per uso topico).
AZIONE ANTIFLOGISTICA – STUDI CLINICI E IN VITRO
L’attività antiflogistica è probabilmente legata ad un’interazione dell’enzima sul metabolismo degli eicosanoidi, verosimilmente sulla lipo-ossigenasi, ne consegue una notevole diminuzione della sintesi delle sostanze ad azione flogogena e vasocostrittiva, in particolare kininogeno, bradichinine, trombossano e prostaglandine E2 e ad un’attività antiaggregante piastrinica e profibrinolitica.
- Uno studio effettuato nel 2011 su alcuni maiali (Hu W. Et al. Debriding Effect of Bromelain on Firearm Wounds in Pigs. J Trauma. 2011 Mar 10) ha valutato l’effetto della Bromelina su alcune ferite chirurgiche fat-te per la terapia delle ferite da arma da fuoco. Gli animali durante l’esperimento venivano feriti alla coscia da un proiettile ad alta velocità; la ferita così provocata veniva trattata o con la terapia chirurgica da sola o con la stessa addizionata all’assunzione di Bromelina. E’ stato così osservato che la bromelina idrolizzava veloce-mente i tessuti lesionati alla concentrazione di 10 mg/ml, con minima proteolisi dei tessuti sani circostanti, ne riduceva inoltre la carica batterica nella ferita accelerandone la guarigione
- Uno studio in vitro eseguito da Fitzhugh D.J. et al. nel 2008 “Bromelain treatment decreases neutrophil migra-tion to sites of inflammation. Clin Immunol. 128(1):66-74, 2008” ha dimostrato che la bromelina rimuove al-cune molecole dalla superficie dei leucociti che sono vitali per la loro diapedesi, come ad esempio le CD128a/CXCR1 e CD128b/CXCR2, che servono come recettori per l’interleuchina chemio-attrattiva sui neu-trofili IL8. La bromelina infatti è risultata essere in grado di inibire del 40% la migrazione dei leucociti umani in risposta alla IL8, senza peraltro causare un difetto globale nella capacità migratoria dei leucociti stessi. In vivo la bromelina provocava una riduzione tra il 50 e l’85% della migrazione dei neutrofili in tre modelli diver-si di migrazione leucocitaria nella cavità peritoneale infiammata. La conclusione alla quale si è potuti giunge-re indica che la bromelina è in grado di ridurre efficacemente la migrazione dei leucociti verso le zone in cui è presente l’infiammazione grazie soprattutto alla rimozione proteolitica del recettore chemochinico CD128.
Clin Immunol. 2008 luglio; 128 (1): 66-74. doi: 10.1016 / j. clim. 2008.02.015. Epub 2008 14 maggio.
Il Trattamento con la bromelina riduce la migrazione dei neutrofili verso i siti dell’infiammazione.
Fitzhugh DJ1, Shan S, Dewhirst MW, Hale LP.
Sintesi: La Bromelina, una miscela di proteasi ottenute dall’ananas, è conosciuta per avere benefici terapeutici in molteplici malattie infiammatorie, tra le malattie infiammatorie intestinali. Lo scopo del presente lavoro era comprendere i meccanismi alla base di questa attività anti-infiammatoria. L’esposizione alla bromelina in vitro ha dimostrato essere in grado di rimuovere un numero considerevole di molecole di superficie delle cellule che sono vitali per il traffico dei leucociti, compresi CD128a / CXCR1 e CD128b / CXCR2 che servono come recettori per l’interleuchina chemio-attrattiva sui neutrofili IL-8 e dei suoi omologhi. Abbiamo ipotizzato che la rimozione proteolitica delle molecole CD128 da parte bromelina avvenisse in seguito all’inibizione della migrazione dei neutrofili di IL-8 e quindi la diminuzione delle risposte acute a stimoli infiammatori. L’utilizzo di un test in vitro chemiotassi, ha dimostrato una riduzione del 40% nella migrazione dei neutrofili umani bromelain- vs sham trattati in risposta a rhIL-8. La migrazione verso il batterico fMLP peptide analogico non è stata influenzata, ciò indica che la bromelina non induce un difetto globale di migrazione dei leucociti. In vivo il trattamento con la bromelina ha generato una riduzione del 50-85% nella migrazione dei neutrofili in 3 differenti modelli di migrazione leucocitaria nella cavità peritoneale infiammata. (…..) Presi insieme, questi studi dimostrano che la bromelina può efficacemente diminuire la migrazione dei neutrofili vs i siti dell’infiammazione acuta e sostenere la rimozione specifica del recettore chemochinico CD128 come potenziale meccanismo di azione.
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Quanto proposto è ad esclusivo scopo informativo e non sostituisce il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.