BOWSELLIA SERRATA - Approfondimento
BOWSELLIA SERRATA
Funzionalità articolare – Contrasto di stati di tensione localizzati
Ministero della Salute (decreto 9 luglio 2012, aggiornato con decreto 27 Marzo 2014)
Azione prevalente: antiflogistica e antidolorifica.
La Boswellia Serrata è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Burseraceae, originaria delle regioni subtropicali dell’Africa e dell’Arabia Saudita. La gommoresina fresca, ottenuta per incisione della corteccia, indurisce lentamente e mantiene la sua trasparenza ed il suo odore aromatico, simile a quello dell’incenso (Boswellia carterii). La gommoresina, che rappresenta la parte medicinale della pianta, contiene un olio essenziale (16%), i cui costituenti principali sono -tujene e p-cimene ed acidi triterpenici pentaciclici (50%), denominati acidi boswellici, che sono considerati i principi attivi della boswellia. Gli acidi boswellici includono l’acido-boswellico, l’acido cheto-boswellico, l’acido acetil-11-cheto-boswellico e l’acido 3-oxo-tirucallico.
Agli Acidi Boswellici vengono attribuite proprietà antinfiammatorie, antireumatiche e antidolorifiche, perciò sono indicati per combattere l’artrosi e anche l’artrite reumatoide in fase iniziale, in quanto bloccano la formazione dei leucotrieni (inibendo l’enzima 5-lipossigenasi), responsabili e mediatori chimici dell’infiammazione (Farmacia al naturale”, di Barbara Ricciardi, pubbl. su Sapere&Salute, anno 8, febbraio 2003, num.42, pag.18-19).
Gli effetti antinfiammatori sono stati collegati alla loro abilità di inibire la biosintesi dei leucotrieni: si è potuto osservare infatti in diversi modelli sperimentali di infiammazione tra cui l’edema indotto nella zampa di alcuni topi, tramite agenti irritanti quali carragenina e destrano e la pleurite indotta da carragenina. Nel modello sperimentale che studiava gli effetti sulla pleurite, si è osservato che la boswellia era in grado di inibire l’infiltrazione dei leucociti polimorfonucleati ed inoltre gli acidi boswellici erano in grado di proteggere i topi dal danno epatico indotto da endotossina. Infatti gli acidi boswellici sono dei potenti e selettivi inibitori della lipossigenasi, l’enzima responsabile della biosintesi dei leucotrieni.
L’acido cheto-boswellico inibisce poi l’attività dell’elastasi leucocitaria umana (le elastasi sono proteinasi coinvolte nel processo di infiammazione cronica).
METANALISI
Numerosi sono gli studi clinici che sono stati condotti al fine di valutare l’efficacia della Boswellia in diverse malattie estati infiammatori come l’artrite reumatoide, l’asma, la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. Ne riportiamo qui sotto alcuni:
1) Kimmatkar e coll. nel 2003 hanno condotto uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco esaminando 80 soggetti affetti da asma bronchiale, ai quali è stata somministrata la Boswellia S. per un periodo di 6 settimane (gruppo sperimentale) e se ne sono comparati i risultati con un gruppo di controllo, che ha assunto solo placebo. Al termine dello studio si sono così ottenuti risultati positivi nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo.
2) Una metanalisi condotta nel 2008 ha valutato quale fosse l’effetto antiflogistico della boswellia analizzando gli studi clinici fino al momento pubblicati. Sono stati inclusi solo gli studi clinici controllati riguardanti la boswellia da sola, usando il punteggio di “Jadad” per valutare la qualità metodologica degli studi. Gli studi inclusi nella metanalisi sono stati 7 e riguardavano l’utilizzo della boswellia in patologie quali: asma bronchiale, artrite reumatoide, morbo di Crohn, osteoartrite e retto colite ulcerosa. In tutti questi studi l’estratto di Boswellia Serrata è risultato essere superiore al placebo nell’alleviare la sintomatologia di questi pazienti, con una tollerabilità riferita come molto elevata. Da tale metanalisi si è pertanto potuto concludere la boswellia sia efficace in parecchie malattie degenerative a impronta infiammatoria nell’uomo (Ernst E. et al. Frankincense: systematic review. BMJ. 337: a2813, 2008).
STUDI CLINICI
Sono riportati alcuni studi in vitro effettuati sugli animali che dimostrano l’azione flogistica e antidolorifica degli Acidi Boswellici, in grado di ostacolare in modo dose dipendente la formazione di leucotriene B4 a partire dall’acido arachidonico in leucociti peritoneali di topo. Tale azione è dovuta all’inibizione selettiva della 5-lipo-ossigenasi, che interviene già a dosi di 5 microgrammi/ml, mentre non sembra capace di influenzare la ciclo-ossigenasi e la 12-lipo-ossigenasi. La Boswelli Serrata si è potuto inoltre verificare in vitro, che è in grado di inibire le elastasi e le ialuronidasi, enzimi proteolitici notoriamente distruttivi, prodotti dai leucociti richiamati per fenomeni chemiotattici laddove sia presente un’infiammazione. Per questo motivo l’azione della Boswellia a livello articolare non è solo sintomatica ma anche curativa, poiché è in grado di ridurre l’assottigliamento della cartilagine articolare.
- Uno studio in vitro effettuato da Gayathri B. et al. (Pure compound from Boswellia serrata extract exhibits anti-inflammatory property in human PBMCs and mouse macrophages through inhibition of TNFalpha, IL-1beta, NO and MAP kinases. Int Immunopharmacol. 7(4):473-82, 2007) per valutare l’effetto antiflogistico di un estratto metanolico di boswellia studiandone l’azione su alcuni mediatori flogogeni quali TNF alfa, IL1beta, IL6 e NO ha dimostrato che i livelli di queste citochine erano ridotti nei leucociti quando questi venivano incubati con l’estratto di boswellia e tale effetto era principalmente dovuto all’inibizione della fosforilazione delle MAP chinasi JNK e p38. Gli autori hanno così potuto concludere che l’estratto di boswellia svolge azione antiflogistica attraverso l’inibizione dell’attività di alcune chinasi che controllano la produzione dei mediatori infiammatori.
- Uno studio clinico controllato e randomizzato ha messo a confronto l’effetto dell’estratto di Boswellia titolato al 65% in acidi bswellici con la Mesalazina (farmaco antinfiammatorio comunemente utilizzato) in 102 pazienti affetti da morbo di Crohn in fase attiva. Ricordiamo che il morbo di Crohn, è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino, che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, nota anche come enterite regionale. La valutazione dei risultati è stata fatta attraverso l’Indice dell’attività del disturbo di Chron (CDAI) prima e dopo la terapia, che è durata per un periodo di 60 giorni. Al termine della sperimentazione si è potuto notare che l’efficacia clinica della Boswellia era pressochè identica a quella della mesalazina, con un’incidenza però di effetti collaterali significativamente più bassa. Alla luce dei risultati ottenuti, i ricercatori hanno potuto concludere che, data l’efficacia molto simile delle sostanze esaminate, la Boswellia potrebbe essere preferibile data la scarsità dei suoi effetti collaterali (Gerhardt H. et al. Therapy of active Crohn disease with Boswellia serrata extract H 15. Gastroenterol. 39, 11-17, 2001).
- Per valutare l’efficacia della Boswellia Serrata per la cura dell’osteoartrite, è stato fatto uno studio clinico controllato su 42 pazienti affetti da tale patologia. I partecipanti alla ricerca hanno assunto per via orale per un periodo di 3 mesi e la valutazione è stata fatta sia attraverso la compilazione di un questionario sintomatologico da parte dei pazienti stessi sia sulla base dei risultati di alcuni tests specifici quali ad es: il “Disability score”, il “Ritchie articular index” ed il “Joint score”. Inoltre venivano sono stati effettuati altri importanti esami quali la VES ed alcune valutazioni radiologiche. I risultati finali evidenziavano un netto miglioramento della sintomatologia soggettiva registrato dai pazienti (p<0,001), con un significativo progresso (p<0,05) anche dei risultati dei tests specifici. Gli esami radiologici invece non evidenziavano variazioni significative prima e dopo la fine della sperimentazione, mentre gli effetti collaterali registrati sono stati di lieve entità e non tali da richiedere la sospensione del trattamento (Kulkarni R.R. et al. Treatment of osteoarthritis with a herbomineral formulation: a double-blind, placebo-controlled, cross-over study. Ethnopharmacol. 33, 91-95, 1991).
- Pervalutare l’efficacia della Boswellia Serrata per la cura dell’osteoartrite specifica del ginocchio, è stato condotto uno studio clinico controllato su 30 pazienti, trattati 40 mg al giorno di estratto secco di Boswellia o con placebo per 2 mesi. Al termine di questo periodo di tempo i pazienti del gruppo sperimentale passavano al gruppo di controllo (placebo) e viceversa. La valutazione era fatta ricorrendo ad una scala validata di valutazione della sintomatologia algica pre e post terapia. Si è visto che i pazienti che assumevano Boswellia avevano, al termine della sperimentazione, un significativo calo della sintomatologia e un conseguente miglioramento della mobilità, senza modificazioni nel quadro radiologico. Gli effetti collaterali riportati sono stati scarsissimi (solo 3 pazienti del gruppo boswellia e 2 del gruppo placebo hanno avuto modici disturbi gastrointestinali.
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Azione gastroprotettiva
Nel 2008 Singh S. et al. hanno condotto uno studio nei topi per valutare l’azione antiulcerosa gastrica degli acidi boswellici in un modello animale con legatura del piloro e danno gastrico indotto da etanolo, acido acetilsalicilico, indometacina e stress. Dai risultati si è potuto osservare che gli acidi boswellici riducevano significativamente il danno gastrico causato da queste sostanze, probabilmente ciò era dovuto all’aumento della resistenza della mucosa gastrica e alla sintesi locale di prostaglandine ad azione gastroprotettiva e all’inibizione della sintesi dei leucotrieni (Singh S. et al. The gastric ulcer protective effect of boswellic acids, a leukotriene inhibitor from Boswellia serrata, in rats. 15(6-7):408-15, 2008)
EFFETTI COLLATERALI: rari casi di reazioni allergiche cutanee.
CONTROINDICAZIONI: nessuna conosciuta.
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Quanto proposto è ad esclusivo scopo informativo e non sostituisce il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.