Uva ursina - appr

UVA URSINA (Arbutina)

Drenaggio dei liquidi corporei – Funzionalità delle vie urinarie
Ministero della Salute (decreto 9 luglio 2012, aggiornato con decreto 27 Marzo 2014)

L’Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi) è una pianta della famiglia delle Ericaceae originaria delle zone montagnose dell’emisfero nord, dove preferisce posizioni parzialmente soleggiate con terreno acido.
Composizione Chimica: Il principale costituente è l’arbutina. sono presenti anche la metilarbutina, l’idrochinone e derivati dell’idrochinone. L’acido fenolico maggiormente rappresentato è l’acido gallico che, assieme alla galloilarbutina, costituisce la principale frazione dei gallotannini. Altri costituenti sono i flavonoidi e i triterpeni come l’acido ursolico e l’uvaolo (1) e derivati dell’amirina, un iridoide chiamato monotropeoside e un idrossiacetofenone detto piceoside.
Abbondanti sono anche i tannini, in particolare polifenoli del genere dei gallotannini. Si ritrovano anche acidi fenolici.
Azione prevalente: azione antisettica urinaria.
Altre azioni: anti-infiammatoria.

PROPRIETÀ TERAPEUTICHE: grazie alle sue proprietà antibatteriche e diuretiche è solitamente usata come rimedio contro le cistiti uretriti e infiammazioni/infezioni lievi dell’apparato urinario, nelle prostatiti. Viene utilizzato come antisettico delle vie urinarie visto che il principio attivo (idrochinone) combatte l’adesione dei batteri alle pareti uroteliali e agevola il loro allontanamento da parte dell’urina (1) L’idrochinone ha mostrato ottime azioni antiinfiammatorie quando è venuto a contatto con i ceppi più diffusi quali l’Escherichia coli e lo Streptococcus. Ha dato ottimi risultati anche nell’ipertrofia prostatica e nella ritenzione urinaria (2) Viene raccomandato l’uso delle foglie in tisana e in decotto, soprattutto se associate alla gramigna, al timo.

STUDI CLINICI

AZIONE ANTISETTICA URINARIA
Studi in vitro e nell’animale: l’Uva Ursina è utilizzata come antisettico delle vie urinarie, dal momento che l’idrochinone, dotato di spiccata azione antibatterica in vitro, subisce nel fegato una glucurono e una sulfoconiugazione e poi viene eliminato per via renale. È stato dimostrato che la capacità di molti germi – di aderire alla superficie delle cellule da infettare è fondamentale per il loro potere patogeno, e questa caratteristica dipende strettamente dall’idrofobicità della superficie batterica. Infatti numerosi ceppi di Escherichia coli presenti nelle urine si sono dimostrati capaci di aderire alle cellule vescicali.
Il pretrattamento di questi ceppi batterici con estratto idroalcoolico di uva ursina aumentava notevolmente l’idrofobicità della loro superficie, ostacolando in tal modo la loro adesione alle cellule da infettare e quindi la loro infettività. L’arbutina infatti una volta assunta dall’organismo viene trasformata per idrolisi in un metabolita attivo denominato Idrossichinone, il quale svolge una potente azione antibatterica su tutta la via escretrice (3).
Possiamo pertanto concludere che le foglie di Uva ursina sono ben note ed utilizzate per la loro attività disinfettante urinaria (4) e la sua azione antibatterica è legata perloppiù all’idrochinone (originato dall’idrolisi dell’arbutina). Studi condotti al fine di definire il metabolismo dell’arbutina nell’organismo umano hanno dimostrato che a seguito della somministrazione orale di arbutina in un volontario sano, solo una piccola parte di HQ libero viene escreto con le urine, mentre il 70% si ritrova come HQ-glicuronide e HQ-solfato.
L’idrochinone possiede una buona attività antimicrobica nei confronti di numerosi ceppi batterici frequentemente responsabili delle infezioni del tratto urogenitale, quali l’Escherichia coli, lo Staphylococcus aureus, ceppi di Streptococcus, la Klebsiella pneumonie l’Enterobacter, la Pseudomonas aeruginosa, il Proteus mirabilis e vulgaris, Candida albicans (5). L’attività anti-infiammatoria dell’Uva ursina risulta quindi pertanto utile nelle condizioni di flogosi della mucosa vescicale ed urinaria. Esperimenti in vivo mostrano per un estratto acquoso di Uva ursina foglie somministrato per via i.p. a 10 ratti maschi in un’unica somministrazione di 50 mg/kg di peso corporeo, un aumento del volume di urina nei ratti trattati con l’estratto significativamente superiore già dalla quarta all’ottava ora dopo la somministrazione, rispetto a quello dei controlli ed è stato paragonabile al volume dopo trattamento con idroclorotiazide, un farmaco diuretico (6).

EFFETTI INDESIDERATI: nessuno conosciuto a tutt’oggi

INTERAZIONI CON FARMACI: nessuna conosciuta a tutt’oggi

BIBLIOGRAFIA

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  • “Le erbe che depurano”, di Maddalena Colombo pubbl. su “Sapere&Salute” – Anno V, N.27, luglio 2000, pag.24.
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  • Cosmet Dermatol. 2008 Sep;7(3):189-93. Hydrolysis of arbutin to hydroquinone by human skin bacteria an its effect on antioxidant activity. Bang SH, Han SJ, Kim DH.
  • “Active principles of bearberr y have been studied for several decades. The drug Folium uvae-ursi is useful to the pharmaceutical industry… for its disinfective effect on the urinary tract which is derived from the content of phenolic glucosides. This work is a part of the total evaluation of the drug from the point of view of contents of active principles, biogenesis, isolation, qualitative and quantitative differences during the vegetative period, and the changes during technological treatment and pharmacological activity of its active principles.” (Jahodar L, Leifertova I, Lisa M. Investigation of iridoid substances in Arctostaphylos uva-ursi. Pharmazie1978; 33: 536-7).
  • Le monografie tedesche Vol. 4°;1996. Schede fitoterapiche del Ministero della Sanità di Germania. Commissione E. Ufficio sanitario Federale (BGA)versione italiana tradotta e commentata da Rocco Longo Matsuo K, Kobayashi M, Takuno Y, Kuwajima H, Ito H, Yoshida T. Anti-tyrosinase activity constituents of Arctostaphylos uva-ursi. Journal of the Oharmaceutical Society of Japan 1997; 117: 1028-32 


LETTERATURA SCIENTIFICA A SUPPORTO

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  • “Effects of 50% methanolic extract (U-ext) from the leaf of Arctostaphylos uva-ursi (L.) Spreng. (bearberry leaf) on melanin synthesis were investigated in vitro. These results suggest that the bearberry leaf was found to be an effective inhibitor of the production of melanin” (Matsuda H, Nakamura S, Shiomoto H, Tanaka T, Kubo M. Pharmacological studies on leaf of Arctostaphylos uva-ursi (L.) Spreng. IV. Effect of 50% methanolic extract from Arctostaphylos uva-ursi (L.) Spreng. (bearberry leaf) on melanin synthesis. Journal of Pharmaceutical Society of Japan 1992; 112: 276-82
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Quanto proposto è ad esclusivo scopo informativo e non sostituisce il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.